Il pistacchio, elemento dai colori e dalle qualità organolettiche, costituisce una risorsa unica per diversi paesi situati alle pendici dell'Etna, pensiamo ad Adrano, a Biancavilla, ma soprattutto a Bronte, dove lo scorso 9 Giugno si è giunti ad un traguardo che si inseguiva da anni: all'interno della Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, infatti, il pistacchio verde di Bronte ha ricevuto la Denominazione di Origine Protetta, grazie alla quale adesso questo importante alimento è identificato e protetto dagli abusi e dalle contraffazioni che da sempre lo hanno interessato.
Per questo, ma soprattutto per la passione che spinge i brontesi ad occuparsi della coltivazione di questa importante risorsa economica, molti anni fa è stata ideata la sagra del pistacchio di Bronte, la quale si configura come la più importante manifestazione del piccolo borgo etneo, volta ad esaltare il gusto e le benefiche proprietà dell' “oro verde”, il quale, relativamente alla specie botanica della “pistacia vera”, è di esclusiva produzione del territorio siciliano, coperto in gran parte da questa pregiata coltivazione.
La sagra, arrivata oramai alla sua ventesima edizione, ha cadenza annuale, ed è scandita, nei quattro o più giorni che la caratterizzano e che si collocano solitamente nel mese di settembre o di ottobre, da importanti manifestazioni gastronomiche e folkloristiche, le quali attirano quantità molto elevate di visitatori, basti pensare che la scorsa edizione ha portato circa 100.000 persone a riversarsi per le piccole strade del paese. Proprio al loro interno, camminando attraverso i numerosissimi stands adibiti per l'occasione, è possibile osservare (e gustare) le prelibatezze culinarie dei maestri brontesi, i quali non si limitano ad esporre i loro prodotti ma, dov'è possibile, rendono evidente il procedimento che porta alla loro realizzazione, al fine di esaltare il pistacchio in tutte le sue varianti e qualità.
Si può scegliere fra le prelibatezze salate, come la squisita pasta al pistacchio (o persino al pesto di pistacchio), accompagnata da un secondo originale come la salsiccia al pistacchio o in alternativa un formaggio, un salame o persino un arancino farciti con l'oro verde, e fra quelle dolci, come il gelato, la crepes, il torrone, la crema o il sorbetto di pistacchio, per finire con un superbo liquore dal gusto unico.
Cultura, tradizione e divertimento sono dunque gli elementi portanti di questa manifestazione prettamente etnea, la quale dona al turista aromi, sapori e profumi dai tratti originali ed esclusivi.
Per questo, ma soprattutto per la passione che spinge i brontesi ad occuparsi della coltivazione di questa importante risorsa economica, molti anni fa è stata ideata la sagra del pistacchio di Bronte, la quale si configura come la più importante manifestazione del piccolo borgo etneo, volta ad esaltare il gusto e le benefiche proprietà dell' “oro verde”, il quale, relativamente alla specie botanica della “pistacia vera”, è di esclusiva produzione del territorio siciliano, coperto in gran parte da questa pregiata coltivazione.
La sagra, arrivata oramai alla sua ventesima edizione, ha cadenza annuale, ed è scandita, nei quattro o più giorni che la caratterizzano e che si collocano solitamente nel mese di settembre o di ottobre, da importanti manifestazioni gastronomiche e folkloristiche, le quali attirano quantità molto elevate di visitatori, basti pensare che la scorsa edizione ha portato circa 100.000 persone a riversarsi per le piccole strade del paese. Proprio al loro interno, camminando attraverso i numerosissimi stands adibiti per l'occasione, è possibile osservare (e gustare) le prelibatezze culinarie dei maestri brontesi, i quali non si limitano ad esporre i loro prodotti ma, dov'è possibile, rendono evidente il procedimento che porta alla loro realizzazione, al fine di esaltare il pistacchio in tutte le sue varianti e qualità.
Si può scegliere fra le prelibatezze salate, come la squisita pasta al pistacchio (o persino al pesto di pistacchio), accompagnata da un secondo originale come la salsiccia al pistacchio o in alternativa un formaggio, un salame o persino un arancino farciti con l'oro verde, e fra quelle dolci, come il gelato, la crepes, il torrone, la crema o il sorbetto di pistacchio, per finire con un superbo liquore dal gusto unico.
Giungere alla realizzazione di prodotti tanto sofisticati non è semplice; dobbiamo infatti considerare che al momento della raccolta il pistacchio è ricoperto dal mallio, una buccia che viene eliminata tramite un processo di sfregatura meccanica a seguito del quale esso viene esposto al sole per qualche giorno, al fine di essiccarlo e privarlo con maggiore facilità del guscio che lo contiene (denominato “tignosella”). Giunti a questa fase il pistacchio è ancora contornato da una sottile pellicola violacea, che viene eliminata tramite immersione in acqua bollente, procedimento che permette di osservare il verde brillante che contraddistingue l'alimento e che precede la sua commercializzazione ed esportazione.
Cultura, tradizione e divertimento sono dunque gli elementi portanti di questa manifestazione prettamente etnea, la quale dona al turista aromi, sapori e profumi dai tratti originali ed esclusivi.
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